Dalla formalità alla normalità.

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Accessibilità significa armonizzare l’interfaccia di un prodotto digitale per facilitare l’accesso ai contenuti per chiunque, indipendentemente da abilità fisiche, cognitive o sensoriali.
Non si tratta solo di una questione tecnica, ma di un fondamento culturale, che riconosce il diritto universale all’informazione, alla partecipazione e all’interazione digitale.
Progettare un contenuto accessibile, se da un lato è limitativo di alcuni estetismi, dall’altro garantisce che il contenuto sia disponibile a un pubblico più ampio, favorendo in realtà anche la maggioranza che non ha disabilità.

L’accessibilità non è opzionale.

L’accessibilità di un sito web non dovrebbe essere considerata un’opzione o un’aggiunta da attivare successivamente, bensì un requisito fondamentale da progettare fin dall’inizio.
Pensare all’accessibilità come a un elemento extra da “aggiustare” in un secondo momento significa ignorare l’essenza stessa della progettazione universale, che prevede la creazione di esperienze digitali fruibili per tutti.

I widget per l’accessibilità possono certamente contribuire a migliorare l’esperienza utente per alcune persone, ma non sostituiscono in alcun modo l’adeguamento strutturale richiesto dalle normative.
Questi strumenti sono soluzioni temporanee, spesso di facciata, che possono aiutare in alcuni contesti, ma che non risolvono alla radice i problemi di accessibilità insiti nel codice, nel design e nei contenuti del sito.
In alcuni casi, l’affidamento esclusivo a un widget rischia addirittura di creare una falsa percezione di conformità, allontanando l’organizzazione dagli obiettivi richiesti dal European Accessibility Act e dalle linee guida internazionali come le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines).

Un impegno culturale.


Perché è necessaria la Dichiarazione di Accessibilità?

Perché la normativa richiede non solo l’adeguamento tecnico dei servizi e prodotti digitali, ma anche un’assunzione di responsabilità pubblica.
La dichiarazione di accessibilità è un atto formale che attesta la conformità del sito agli standard previsti, ma rappresenta anche un impegno culturale.

È il segnale che l’organizzazione ha compreso l’accessibilità non solo come un obbligo di legge, ma come una componente essenziale della qualità e dell’etica del digitale.

È un impegno amministrativo, organizzativo, produttivo e commerciale.
Costruire prodotti e contenuti accessibili allarga le opportunità di chi lavora in azienda e dei potenziali clienti.

Trasparenza, non apparenza.

Secondo la Direttiva (UE) 2016/2102 sull’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici (parte integrante dell’impianto normativo dell’European Accessibility Act – EAA), lo scopo principale della Dichiarazione di Accessibilità è garantire trasparenza, responsabilità e controllo pubblico sull’accessibilità dei servizi digitali.

In sintesi, la Dichiarazione di Accessibilità serve a:

  1. Attestare lo stato di conformità del sito o dell’app alle linee guida sull’accessibilità, in particolare alle WCAG 2.1 (livello minimo AA).

  2. Informare gli utenti in modo chiaro e accessibile sul grado di accessibilità effettiva, specificando eventuali contenuti o funzionalità non conformi e le motivazioni.

  3. Fornire un canale di comunicazione per ricevere segnalazioni da parte degli utenti, che possono così richiedere contenuti alternativi o evidenziare barriere digitali.

  4. Consentire la verifica e il monitoraggio da parte delle autorità competenti (in Italia, l’AGID – Agenzia per l’Italia Digitale).

  5. Rendere trasparente l’impegno dell’organizzazione verso l’inclusione digitale, trasformando un obbligo normativo in una buona pratica di responsabilità sociale e istituzionale.

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